Sette suggerimenti per comprendere l'Apocalisse

17.07.2021

Il libro dell'Apocalisse è notoriamente difficile da capire. Nel corso dei secoli la chiesa ha presentato innumerevoli interpretazione e teorie sul significato e scopo di questo testo assai enigmatico.

Come tutti i libri della Bibbia, l'Apocalisse è stata scritta in un determinato momento e luogo della storia, per persone specifiche che stavano vivendo situazioni specifiche. Quindi, l'Apocalisse sembra rivolgersi direttamente ai credenti del I secolo d.C., pertanto dovremmo leggerla nello stesso modo in cui la intendevano loro. E per farlo suggerirei sette punti, i quali possono senz'altro aiutarci a non allontanarci troppo dal senso originale del testo.


1. Leggi l'Apocalisse con umiltà

Evitiamo di seguire quegli approcci del tipo "l'Apocalisse è accessibile a tutti" per virtù dello Spirito Santo. Nonostante nella cristianità si rivendica il morboso "possesso" dello Spirito Santo - dove spesso, quando si dice "Io ho lo Spirito Santo" in realtà si vuole intendere "Io sono lo Spirito Santo" - diverse sono le rivelazioni che giungono dal "medesimo Spirito" che ci aiuterebbe a capire "il medesimo testo biblico". Se non siamo disposti a vivere con qualche incertezza, abbiamo maggiori probabilità di leggere nell'Apocalisse cose che non ci sono o, più in generale, ricavarci dalla Bibbia dottrine completamente inesistenti. Pertanto, non affezioniamoci troppo a quello in cui siamo abituati a credere da sempre, perché è importante sapersi mettere in discussione. E farlo comporta una notevole dose di coraggio... e umiltà. Chi non è disposto a cambiare le proprie idee è come un bambino che si impunta a non diventare adulto. Ma purtroppo, l'isola che non c'è dei bimbi sperduti esiste solo nelle favole...

2. Prova a scoprire il messaggio per i lettori originali

Scoprire il messaggio rivolto ai destinatari originali, oltre che essere un lavoro eccitante ed illuminante, è la massima priorità che ogni studioso deve avere con qualsiasi libro della Bibbia, a maggior ragione con l'Apocalisse. Risalire al messaggio antico ci aiuta a ritrovare anche il messaggio attuale. L'errore che si commette di solito è quello di pretendere che noi moderni ne sappiamo più degli antichi con la giustificazione che «la conoscenza aumenterà». Eppure i credenti odierni si dimostrano molto più confusi dei credenti antichi. Ritornare alla comprensione delle radici e della sua linfa, ci aiuterà a comprendere la struttura e funzionamento del resto della pianta.

3. Non cercare di scoprire una rigida mappa cronologica degli eventi futuri

L'Apocalisse è un testo profetico, ma anche apocalittico. Questi sono due generi letterari distinti che non vanno confusi né resi sinonimi l'uno dell'altro. L'apocalittica si concentra sull'utilizzo dei simboli e dei messaggi nascosti che talvolta un messaggero celeste li interpreta per il veggente, la profezia si preoccupa invece della collocazione di questi simboli nella storia dell'uomo. Inoltre, lo scopo primario della profezia non è la predizione degli eventi futuri, ma di esortare qui e ora i destinatari della profezia a resistere alle tribolazioni, a non voltare le spalle a Dio e a non dimenticare di osservare i Suoi comandamenti.

Yochanan, in qualità di "profeta apocalittico", poiché parla profeticamente con simboli, si preoccupa di esortare i credenti dell'Asia a ravvedersi, a ritornare sui propri passi spirituali, a rigettare ogni falsa dottrina e falso insegnante e a resistere contro la sofferenza in atto. Queste esortazioni o ammonimenti sono poi seguiti da un avviso che a volte ha il sapore di vera e propria minaccia: se ti ravvedi berrai dal fiume di acqua della vita; se non ti ravvedi farai un tuffo nel fiume di fuoco e zolfo.

Cercare di strutturare una rigida mappa cronologia degli eventi ci farebbe perdere solo tempo, in quanto perderemo di vista il messaggio principale: perseverare, farsi trovare pronti e attendere che lo Sposo ritorni. I giudizi di Dio sono indirizzati solo verso gli empi, ma dalla tribolazione nessuno è escluso!

4. Prendi sul serio l'Apocalisse, ma non prenderla sempre alla lettera

Spesso la "troppa interpretazione" viene giudicata come negativa se non addirittura satanica, perché si sostiene che l'Apocalisse è sempre letterale. Gli antichi saggi ebrei hanno formulato una massima in giochi di parole secondo cui chi interpreta la Bibbia esclusivamente alla lettera (pshat) è tonto (tpesh). Le parole «lettera» e «tonto» in ebraico sono due termini composti dalle stesse consonanti, ma disposte in modo differente.

Se l'Apocalisse è tutta letterale, vuol dire che un giorno vedremo davvero un mostro con sette teste e dieci corna, vedremo davvero un drago volante per i cieli di Gerusalemme e, soprattutto, vedremo davvero una stella velenosa cadere sulla Terra che anziché causare l'estinzione di tutta la vita ne danneggerà solo una parte. Assisteremo anche alla scena degli animali, terrestri, celesti e acquatici, dare gloria a Dio con voce umana. Insomma, quello che è chiaramente simbolico viene fatto diventare tangibile e concreto. Insomma, chi sostiene di non credere ai fantasmi e a Babbo Natale, paradossalmente non si crea problemi nel credere nelle fate e i folletti!

Prendere sul serio l'Apocalisse non significa che quello che è scritto dev'essere così per come lo leggiamo. Il linguaggio delle immagini, con i suoi simboli e figure, è in grado di trasmettere la verità letterale e descrivere eventi letterali.

5. Presta molta attenzione quando Yochanan descrive un'immagine

Spesso diamo per scontato che quello che leggiamo corrisponda a un nostro preconcetto già radicato nella nostra mente. Quando, ad esempio, leggiamo in Ap 1:17 che il veggente vede «uno come un figlio d'uomo», egli si sta interpretando quello che vede. Il «come» non implica che Yochanan stia vedendo «il figlio dell'uomo», ma semplicemente una figura che le somiglia. Infatti, per Yochanan questo «simile» a un figlio d'uomo più avanti sarà una figura angelica che lo rappresenta e non propriamente «il figlio dell'uomo». Quindi facciamo attenzione alle molteplici similitudini che non implicano alla corrispondenza esatta di quello che il veggente vede.

6. Guarda il Contesto Storico e l'Antico Testamento

Yochanan si serve di un linguaggio che abbraccia tre diversi livelli:

  • Livello di testo: le parole scritte
  • Livello di visione: le immagini che le parole dipingono
  • Livello di riferimento: a cosa si riferisce la visione nella vita reale

Una delle parti più difficili è sapere a cosa si riferiscono le immagini ed i simboli. Anche quando capiamo cosa sta succedendo a livello di testo e visione, potremmo anche non sapere cosa sta succedendo a livello di riferimento.

Il contesto storico in cui si ambienta l'Apocalisse è il I secolo d.C.: quando, dove, perché e per chi è stata scritta. Yochanan afferma di essere compartecipe nella tribolazione con i destinatari delle sue sette lettere, e ci sono prove testuali che la chiesa primitiva veniva perseguitata: Efeso soffriva non poche difficoltà (23) e Dio è consapevole della sofferenza di Smirne (2:9-10). Inoltre, una tribolazione era già in atto, in quanto Efeso aveva abbandonato il suo primo amore (2:4), Pergamo e Tiatira di lasciavano trasportare dai venti delle false dottrine, Sardi aveva la reputazione di essere iper-zelante, ma in realtà era spiritualmente morta (3:1); e alcuni credenti di Laodicea non erano né caldi né freddi, né carne né pesce, talmente tiepidi da provocare il vomito persino a Dio.

Quanto all'Antico Testamento, il profeta Daniel è dominante e una profonda conoscenza della Torah è d'obbligo. Yochanan non prende in prestito le parole di Daniel solo per raccontare una storia diversa con gli stessi linguaggi, ma per applicarle proprio alle sue visioni attribuendone persino gli stessi significati. Mentre a Daniel gli viene detto di sigillare le sue visioni, a Yochanan viene detto di dissigillare perché il tempo (cioè il suo tempo) era già compiuto affinché la rivelazione fosse resa manifesta «ai Suoi servi» (1:1).

Se si vuole comprendere l'Apocalisse è necessario conoscere tutto l'Antico Testamento. Se vogliamo sapere con maggior precisione come tutto avrà fine, dobbiamo sapere come tutto ha avuto inizio.

7. Concèntrati sull'idea principale senza perderti nei dettagli

Non focalizzarti con la tua lente di ingrandimento sulla corteccia di un albero, quando intorno a te c'è un'intera foresta! Piuttosto, ammira la bellezza dell'intera foresta e poi solo dopo guarda com'è fatto l'albero.

Con la maggior parte dei libri della Bibbia iniziamo con i dettagli e lavoriamo per comprendere l'intero testo. Con l'Apocalisse, tuttavia, funziona al contrario: dobbiamo iniziare a comprendere il quadro generale per avere chiarezza sui dettagli.

Il punto non è capire quanti angeli riescono a stare sulla punta di un ago, ma qual è il motivo, il fine o lo scopo per cui quegli angeli stanno sulla punta dell'ago. A prescindere da loro numero. Solo così potrai capire perché sono proprio 7 gli angeli che suonano le 7 trombe; solo così potrai capire perché le creature celesti sono 4 così come 4 sono i cavalieri dell'Apocalisse e gli angeli legati presso l'Eufrate.  Se prima ricerchi i loro scopi, solo allora capirai il perché del loro numero.

Fare tesoro di questi quattro principi ti aiuterà senz'altro a non commettere molti errori. Sicuramente ne commetterai, come anche io ne avrò commessi, ma sicuramente molto meno di quanti ne commetteremmo senza farne uso!

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